Possiamo chiamarla lumacone, boveri in campidano e coccoiddu a Sassari, maruzza nel napoletano, zigrinata, caracolas in Spagna o petit-gris in Francia, ma negli allevamenti elicicoli l’attrice protagonista è sempre lei: Helix aspersa Muller.
La si può trovare anche allo stato libero soprattutto dove il microclima più caldo consente la sua sopravvivenza come nei Paesi mediterranei: Portogallo, Spagna, Francia meridionale, Grecia e Italia. E’ presente in moltissime aree del pianeta, dal Maghreb alla Siria, Turchia, Africa del Sud, Cile, Argentina e altri ancora. In Sardegna la diffusione dell’Helix aspersa è notevole anche se non mancano altre specie come l’Helix (eobania) vermiculata chiamata rigatella e l’Helix aperta detta monachella. Ma l’Helix aspersa è in assoluto la più diffusa tra gli allevamenti elicicoli in Italia, Sardegna e non solo.
Cosa sappiamo fino ad ora
Nel nostro Paese i primi allevamenti ad organizzazione razionale risalgono all’inizio degli anni Ottanta; il settore, nel suo complesso, tuttavia rimane ancora poco “esplorato” dall’imprenditoria e dalla ricerca scientifica. In Italia ci sono circa 10.000 aziende elicicole condotte a livello professionale, ed il sistema di allevamento maggiormente utilizzato è quello a ciclo naturale completo all’aperto (97%). Il significato è quello di avvalersi delle condizioni della natura quindi proporre un habitat dove le chiocciole si sviluppano e si riproducono in totale libertà come succede con le specie autoctone. L’utilizzo di vegetali freschi, il monitoraggio preliminare del terreno dove implementare l’allevamento, il controllo sanitario ed altre variabili sono alla base per un prodotto di altissima qualità in termini sicurezza alimentare. Ma oltre al grande valore dell’animale, questo ha la capacità di produrre naturalmente una sostanza mucosa che a tutt’oggi è carente di conoscenza in rapporto alle sue proprietà microbiologiche, chimiche, chimico-fisiche, biomolecolari, virologiche.Il nostro progetto
Lo sviluppo di questo progetto permetterà per la prima volta di valutare contemporaneamente diverse variabili quali la specie, l’habitat, l’alimentazione e la
modalità di estrazione nella produzione di muco di lumaca che verrà certificato come materia prima per essere destinato nel settore del medical device, nonché per la produzione di cosmetici e/o parafarmaci da parte di industrie italiane e/o estere.
Per tali motivi il progetto si propone di caratterizzare dal punto di vista chimico-fisico, attraverso tecniche all’avanguardia, la carne ed il secreto di chiocciola. Le soluzioni tecnologiche che verranno impiegate prevedono la stesura di una scheda tecnica e di sicurezza del prodotto in cui siano chiare le percentuali di composizione dei principali costituenti del prodotto.
Simili studi richiedono una combinazione di Know-how scientifico in ambito bio-medico e approcci sperimentali basati su tecnologie innovative per saggi in vitro e in vivo difficilmente disponibile presso le piccole-medie aziende del settore.
Come viene estratto il secreto mucoso (bava)?
I sistemi di estrazione del secreto sono diversi, ma principalmente si possono riassumere in estrazione manuale e meccanica. Dapprima le chiocciole vengono ripulite esternamente per eliminare residui sia di terra che di parti interferenti come per esempio residui di opercolo. L’estrazione manuale avviene con una semplice sollecitazione della chiocciola con tampone o altro ausilio delicato (spatole in silicone). Per agevolare la secrezione si utilizza di una soluzione acquosa sterile con una bassa concentrazione di sale. Il tutto si raccoglie in contenitori sterili.Quanta se ne puo’ estrarre?
Non si possono definire quantitativi esatti di secreto estratto poiché le variabili sono tante: stato di salute della chiocciola, grandezza, stato nutrizionale ed età. In linea generale il secreto estratto manualmente da una chiocciola è di circa 5 gr. Con l’estrazione meccanica da un quantitativo di 10 kg. si possono estrarre circa 1,5 litri di secreto. Il secreto estratto è compreso di una soluzione che viene irrorata durnte il processo. Negli studi successivi ci sarà modo di determinare dopo concentrazione l’effettivo quantitativo di secreto estratto in rapporto alla quantità di chiocciole inserite all’interno dello strumento.Una volta estratta che percorso segue?
Il nostro obiettivo è determinare la composizione del muco delle diverse specie di chiocciole e capire se la sua qualità muta in relazione a modalità di allevamento, sistema di estrazione, tipologia del terreno, dell’acqua, dell’alimentazione e altre variabili. Una volta estratto, il muco viene destinato alla ricerca di dati analitici che potrebbero rivelarsi di estremo interesse biologico e farmaceutico. Per la caratterizzazione del secreto forniremo dati quali e quantitativi sulla presenza di metaboliti primari quali proteine, zuccheri, grassi e metalli, verranno inoltre avviate ricerche per la determinazione quantitativa di alcuni metaboliti secondari quali acido glicolico ed allantoina e qualitativa di metaboliti secondari ad oggi sconosciuti ma che potrebbero rivelarsi di estremo interesse biologico e farmaceutico.Quali funzioni hanno i rilevatori negli allevamenti?
Presso l’azienda elicicola “Is Olionis” è stato posizionato un sistema di monitoraggio del suolo. Il sistema è costituito da una stazione meteo e da alcuni sensori in grado di rilevare la temperatura - sia quella ambientale che del terreno - venti, pressione, precipitazioni, luminosità. Grazie al dispositivo possiamo comprendere come il variare di questi parametri influisca sulla qualità del secreto, e possiamo anche tenere sotto controllo la variabile ambientale, intervenendo velocemente in caso di problemi. I dati rilevati confluiscono su una piattaforma web, accessibile ai professionisti che lavorano al progetto. L’elaborazione e l’analisi dei dati viene poi effettuata dall’ Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale, unità operativa dell’Istituto Zooprofilattico.Curiosità
Il sangue delle chiocciole: incolore ma a contatto con l’aria assume una colorazione azzurrognola.