Vero o Falso?
Prova questo semplice test. Dieci domande per capire quanto ne sai in fatto di resistenza agli antibiotici.
I batteri resistenti possono trasmettersi e causare infezioni anche in altre persone che non hanno fatto uso di antibiotici.
VERO
L'uso improprio degli antibiotici accelera la comparsa di nuovi tipi di batteri resistenti, che non muoiono ma al contrario si moltiplicando e possono trasmettersi e causare infezioni anche in chi non ha fatto uso di antibiotici.
Un antibiotico è in grado di combattere tutte le infezioni batteriche e i virus.
FALSO
Non esiste un antibiotico efficace contro tutti i tipi di batteri, ma esistono oltre 15 categorie diverse di antibiotici che si distinguono per struttura chimica e azione battericida. I virus vengono combattuti solo da un particolare tipo di farmaci antimicrobici denominati “antivirali” (ad esempio contro l’influenza, l’HIV e l’herpes).
Gli antibiotici sono utili contro febbre e raffreddore.
FALSO
Raffreddore e influenza nella maggior parte dei casi sono causati da virus, ovvero da microrganismi contro i quali gli antibiotici NON sono efficaci. L'uso di antibiotici in questi casi non porta a nessun miglioramento.
Curare le infezioni causate da batteri resistenti è difficile perchè gli antibiotici normalmente utilizzati hanno perso efficacia ed è necessario ricorrere ad altri antibiotici.
VERO
Il fatto di dover ricercare altri antibiotici efficaci ritarda l'avvio della terapia e può causare complicazioni che possono anche portare alla morte del paziente. Oltre a questo può essere necessaria una permanenza più lunga in strutture sanitarie e il ricorso ad antibiotici alternativi e più costosi, che possono avere anche effetti collaterali più gravi.
Stanno comparendo nuovi ceppi batterici resistenti contemporaneamente a più antibiotici.
VERO
Purtroppo con il tempo questi batteri possono diventare resistenti anche a TUTTI gli antibiotici in circolazione. Senza antibiotici, si tornerebbe indietro all’epoca “pre-antibiotica” in cui non sarebbero più possibili trapianti d’organo, chemioterapie anticancro, terapie intensive e altre procedure mediche. Le malattie di origine batterica si diffonderebbero, non potrebbero essere più curate e sarebbero quindi mortali.
Prima che gli antibiotici fossero scoperti le malattie batteriche uccidevano migliaia di persone.
VERO
Polmonite o infezioni post-operatorie erano spesso mortali. Da quando gli antibiotici sono stati scoperti però, un numero sempre maggiore di batteri è diventato resistente, e ha sviluppato vari metodi di difesa contro gli antibiotici. Il problema oggi costituisce una grave minaccia per la salute pubblica perché la resistenza agli antibiotici è in costante aumento e i nuovi antibiotici scoperti sono pochi.
La resistenza agli antibiotici è un problema esclusivamente dei medici.
FALSO
Tutti possono contribuire a mantenere l’efficacia degli antibiotici. Un uso responsabile degli antibiotici può contribuire ad arrestare il fenomeno, assicurando l’efficacia degli antibiotici anche per le future generazioni.
Anche gli animali possono acquisire batteri resistenti ad antibiotici.
VERO
E' possibile perché gli antibiotici impiegati per trattare e prevenire le infezioni batteriche negli animali appartengono alle stessi classi degli antibiotici usati per l’uomo: macrolidi, tetracicline, chinoloni, betalattamici, aminoglicosidi.
L'uso degli antibiotici negli animali destinati alla produzione alimentare contribuisce al problema.
VERO
Alcuni batteri resistenti associati agli alimenti possono essere trasmessi dall’animale all’uomo attraverso il cibo. La trasmissione può avvenire anche mediante il contatto diretto dell’uomo con l’animale. Tuttavia la causa principale della resistenza agli antibiotici nell’uomo rimane l’uso degli antibiotici in medicina umana.
Il fenomeno dell’antibiotico resistenza riguarda solo alcune aree sottosviluppate del mondo.
FALSO
L'uso improprio degli antibiotici è un problema mondiale. Nei paesi in via di sviluppo vi sono ancora persone che muoiono perché non hanno accesso ad idonee terapie antibiotiche, ma la resistenza agli antibiotici causata da un uso improprio suscita preoccupazione in tutti i continenti.